Progetto scientifico

Il progetto scientifico a cura di Anna Falcioni e Massimo Ciambotti

♦ Il contesto storico – sociale preso in esame

L’idea della costituzione di un Centro Internazionale di Studi Malatestiani, presso il Palazzo Malatestiano di Fano, nasce dalla profonda necessità di riscoprire, e soprattutto, di rivalutare sotto molteplici aspetti, la storia della signoria malatestiana in rapporto alla coeva storia italiana ed europea.

La volontà di espandere lo spazio d’azione del Centro Studi permette di coprire un lasso temporale notevolmente ampio per la ricerca storica; gli anni di riferimento, che vanno dagli inizi del 1300 alla fine del 1500, consentono di analizzare uno dei momenti più variegati e complessi vissuti dalla società  Italiana ed Europea in genere, poiché è proprio in questi anni che si assiste al complesso passaggio tra il Medioevo e il Rinascimento, passaggio che riguarda in generale tutti gli aspetti della vita dell’essere umano, e quindi tutte le sfaccettature della società dell’epoca. Arte, scienza, architettura, religione, filosofia, letteratura, matematica, contabilità, costume e perfino il modo di fare la guerra risentirono di questo cambiamento. 

Durante questa delicata fase storica, sia le corti di Fano, Brescia e Pesaro, che la dinastia che vi regnava, i Malatesti, rappresentarono, in numerosi casi, le vere chiavi di lettura e di svolta, sia per quanto riguarda la gestione degli equilibri a livello politico – militare, sia nei diversi ambiti culturali anche di portata nazionale e internazionale.

Le signorie di Galeotto I, di Pandolfo III e di Sigismondo Pandolfo rappresentano l’epoca più gloriosa della storia malatestiana, gli anni salienti della storia d’Italia e l’età d’oro dell’arte e della cultura italiana; ma l’elenco non sarebbe esaustivo se non citassimo tanto la nascita della dinastia dei Malatesti nei primi anni del ΚΌ200, quanto l’attività di Roberto il Magnifico e di Pandolfo IV, che prolungarono l’esistenza della Signoria malatestiana sino al 1527, data dopo la quale la signoria passò sotto la guida della Santa Sede.

La concretizzazione del progetto relativo alla realizzazione del Centro Studi trae la propria ispirazione da figure carismatiche come queste, e prime fra tutte quelle di Pandolfo III e di Sigismondo Pandolfo, che, come fieri condottieri, politici illuminati e mecenati di squisito gusto e passione, anche grazie alla raffinata formazione culturale ricevuta, hanno saputo condensare nelle corti marchigiane, romagnole e lombarde le figure più intense della cultura italiana (Gentile da Fabriano, Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, etc.),  di quel breve, ma incredibile periodo che fu il Rinascimento italiano.

 

♦ Obiettivi e finalità del Centro internazionale di Studi Malatestiani

Gli obiettivi primari del Centro Studi, che si avvale della consulenza di un comitato scientifico, sono attività di ampio respiro, volte a realizzare non solo gli studi e la ricerca storica in tutti gli ambiti ad essa pertinente (istituzioni, politica, economia, società, arte, costume, letteratura, lingua, etc.) ma anche l’organizzazione di convegni nazionali e internazionali, le pubblicazioni di varie tipologie (monografici, edizione di fonti, atti di convegno etc.).

La finalità degli interventi che si propone di perseguire è lo studio della Signoria Malatestiana sia a livello locale (in area marchigiana, romagnola, toscana, lombarda), sia proiettandolo all’approfondimento delle relazioni con gli altri stati coevi italiani (Milano, Firenze, Roma, Venezia, Napoli, etc.) e con i paesi europei (Francia, Spagna, Grecia, Polonia, Ungheria, Inghilterra, Paesi dalmati, con i quali i Malatesti ebbero relazioni politiche, militari, economiche e culturali).

Pertanto, il Centro Studi ha per scopo di:

1. promuovere la ricerca scientifica sulla Signoria Malatestiana, dalle origini fino alla sua estinzione;
2. istituire una collana di Studi Storici, avente come obiettivo primario: a) l’edizione di tutti i Codici Malatestiani (secc. XIV-XV), attualmente conservati nell’Archivio di Fano, e dei fondi documentari malatestiani rintracciabili in diversi archivi italiani e stranieri (ad es. Archivi di Barcellona, Dubrovnik, Patrasso, Mantova, Milano, Firenze, Roma etc.); b) la rivisitazione critica delle principali problematiche storiche legate all’evoluzione dinastica e politica dei Malatesti, del loro contesto cortigiano e artistico, e dei loro rapporti con gli stati italiani e stranieri coevi;
3. organizzare mostre documentarie e artistiche, coniugando l’aspetto scientifico a quello divulgativo, al fine di diffondere la cultura storica in un più ampio pubblico e di coinvolgere le scuole e gli istituti culturali locali, in una visione interdisciplinare della ricerca e della conoscenza;
4. promuovere e organizzare incontri nazionali e internazionali sotto forma di seminari, giornate di studio, conferenze, convegni;
5. assegnare borse di studio per giovani ricercatori, finalizzate al lavoro di censimento e di catalogazione di tutte le fonti malatestiane, che confluiranno in un repertorio documentario;
6. coordinare le proprie attività con i programmi di ricerca di enti quali l’Università, la Soprintendenza per i Beni Culturali e Paesaggistici, quella Archivistica, le Biblioteche e gli Archivi di Stato.

 

♦ Attività e modalità di svolgimento

Il Centro Studi, proprio al fine di perseguire tutte le finalità che si pone, intende sviluppare tutta una serie di attività, che racchiudano totalmente, o in parte, tutti gli obiettivi previsti (pubblicazioni, mostre, convegni e giornate studio, etc.).

Tali attività possono essere strutturate in una serie di pianificazioni più contenute, dei sottoprogetti, dalla durata limitata di 3 o 5 anni, all’interno dei quali sviluppare man mano proposte mirate a determinati ambiti di ricerca e alle conseguenti strutture che vi sono collegate.

Si è individuato come primo obiettivo concreto da realizzare, il lavoro inerente all’edizione integrale dei 113 Codici Malatestiani, quasi totalmente inediti (solo due, i regg. 9 e 43, sono stati pubblicati e commentati da Massimo Ciambotti e Anna Falcioni), e conservati  presso l’Archivio di Stato di Fano, che risulta l’ente più completo e ricco di documentazione malatestiana.

Nel quinquennio 2019-2024 si proporrà l’istituzione della collana di studi storici, suddivisa in due sezioni: a) edizione delle fonti; b) monografie, atti di convegni, studi.

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